Lavorare come educatore: ecco come fare
Diventare professionisti nel settore socio-educativo e lavorare come educatore è un’opportunità per crescere nel lavoro e umanamente. Scopri quali sono gli sbocchi per chi sceglie di intraprendere questa strada e di mettere al servizio le proprie competenze in vari ambiti del sociale.
Diventare educatore professionale: passione e formazione
Il percorso per raggiungere la professione educativa e formativa presuppone impegno e buona volontà, ma non solo. Per diventare educatore professionale ci vuole passione. Se possiedi questo elemento sei pronto per intraprendere un viaggio verso una delle mete più soddisfacenti della tua vita. Per svolgere il lavoro di educatore dovrai prima di tutto scegliere un corso di laurea attinente. La facoltà di Scienze della Formazione fa parte della classe di Laurea L19 e consente di sviluppare le giuste abilità e competenze per operare nei servizi sociali ed educativi.
I piani di studio dei corsi di laurea approfondiscono molte delle discipline che costituiscono le fondamenta dell’ambito educativo. Le materie più importanti sono:
- Pedagogia
- Sociologia dell’educazione
- Psicologia dei processi cognitivi
- Storia sociale dell’educazione
- Antropologia culturale
Le materie cambiano a seconda del curriculum di studi, che può essere principalmente di due tipi:
- Pedagogico sociale
- Cognitivo funzionale
Entrambi i percorsi portano al raggiungimento di una laurea abilitante all’esercizio della professione di educatore, ma vediamo nello specifico di cosa si occupano gli studenti dopo aver conseguito il titolo di studio.
Cosa fa l’educatore professionale
Dopo aver concluso il percorso universitario si aprono diverse strade. Le competenze acquisite gravitano intorno ai temi della riabilitazione, dell’impegno all’interno di comunità e cooperative e del supporto nei servizi alla persona. Questi specifici ambiti definiscono a grandi linee le varie occupazioni, ma forse ti stai ancora chiedendo in pratica cosa fa l’educatore professionale.
Ecco qualche idea sui compiti e le attività che si trova a svolgere:
- Coordinare gruppi, individualmente o in equipe, all’interno di servizi educativi o assistenziali
- Pianificare il reinserimento sociale di soggetti svantaggiati
- Lavorare in equipe all’interno delle cooperative in ambito socio-educativo o sanitario
- Ideare progetti pensati per individui in condizioni di difficoltà (tossicodipendenti, carcerati, disabili, etc.)
Questi incarichi vengono svolti all’interno di strutture, associazioni, enti e uffici che si occupano del settore socio-sanitario, educativo e culturale in generale.
Non solo dipendenti. Liberi professionisti educatori
Per chi si accinge a cercare lavoro non sono aperte solo le porte di associazioni e cooperative. Un’altra strada può essere percorsa: la libera professione. Un pizzico di intraprendenza è necessario per raggiungere grandi opportunità di crescita. L’educatore professionale libero professionista non è esattamente una novità, anche se non sono in gran numero.
La possibilità di offrire servizi sempre nuovi, pensati per rispondere alle esigenze delle diverse utenze rende il lavoro più dinamico e soddisfacente. L’educatore professionale libero professionista potrà intraprendere e proporre:
- Servizi di tutela e riabilitazione individuale e di gruppo
- Attività di supporto al disagio sociale attraverso laboratori ludici e ricreativi
- Riabilitazione cognitivo comportamentale
Si tratta più o meno delle stesse proposte fornite da una cooperativa, con la sostanziale differenza che lavorare come educatore professionale con partita IVA consente di dedicarsi ai vari progetti ed obiettivi scegliendo tempi e modi autonomamente.
Educatore o assistente sociale: le offerte di lavoro nel settore
Per diventare assistente sociale è necessaria lo stesso iter di studi dell’educatore: la Laurea in Scienze della Formazione, che permette di abilitarsi anche alla professione e di lavorare all’interno di strutture impegnate in servizi per le famiglie e per gli individui in condizione di bisogno.
Le offerte di lavoro per l’assistente sociale sono in aumento, anche se duole ammettere che la ragione di questa crescita è dovuta ad un inasprimento delle situazioni di disagio, compreso l’aumento del tasso di povertà e il numero sempre maggiore di migranti e rifugiati. L’assistente sociale ha come compito quello di attivare negli individui le risorse personali, promuovendo l’autonomia e il senso di responsabilità. Un lavoro nobile, eticamente appagante e capaci di apportare grandi miglioramenti a livello sociale e nella prevenzione dell’emarginazione.
Con la laurea triennale è possibile iscriversi alla sezione B dell’Albo dei professionisti e svolgere autonomamente la professione o accedere ai concorsi pubblici.
Concorsi pubblici per assistenti sociali
Un modo per entrare in questo mondo è senz’altro quello di partecipare ai concorsi pubblici. Tenere d’occhio costantemente i bandi è la regola per non perdere l’opportunità giusta. I comuni e gli enti pubblicano regolarmente on line le modalità di partecipazione, per restare aggiornati è sufficiente fare una ricerca a cadenza regolare e rispondere con la documentazione richiesta entro le scadenze previste. Una volta vinto il bando si svolgerà la professione, solitamente all’interno degli uffici dei Servizi Sociali, oppure nelle istituzioni o associazioni a cui vengono appaltati i servizi. Cosa fa l’assistente sociale in ufficio dipende dal tipo di mansioni che sono previste all’interno dei singoli bandi. In alcuni casi potrebbe anche occuparsi delle questioni burocratiche, collaborando con il resto del personale per la gestione amministrativa dei servizi. All’interno della cooperativa esercita la professione direttamente attraverso l’utilizzo degli strumenti, delle tecniche e delle modalità del suo lavoro. Insomma, in questo mestiere difficilmente ci si annoia.
Il lavoro di educatore e di assistente sociale può essere inteso come una scuola di vita, una preziosa opportunità per apprendere la forza dell’animo umano e la potenza delle relazioni che curano.