Come studiare diritto privato all’università: consigli utili
Studiare diritto privato è un’impresa, una sfida, un momento cruciale della carriera accademica degli studenti di giurisprudenza. Lasciamo stare le dicerie, i modi di dire e i proverbi che ruotano intorno a questa materia. Evidentemente per alcuni è stato un incubo, per altri una parte stimolante del corso di laurea. Per affrontare questa branca del diritto al meglio è opportuno prepararsi allo studio. Per questo abbiamo scelto di redigere alcuni consigli. Trovare la strategia giusta per immagazzinare le tante nozioni del diritto privato equivale ad accorciare i tempi di studio e a ridurre il senso di fatica. Non abbiamo formule magiche, ma possiamo infondere ottimismo e la giusta predisposizione per raggiungere il massimo dei risultati anche su argomenti difficili da affrontare.
Studiare giurisprudenza e diritto privato
Le due cose coesistono, vanno di pari passo. Le ricerche dimostrano che gli studenti di giurisprudenza sono tra quelli che maggiormente si iscrivono ai corsi per tecniche di memoria e lettura veloce. Il motivo è semplice ed intuitivo. Quando di fronte a te hai un tomo di centinaia, quasi migliaia di pagine, con molte nozioni da apprendere con un livello di precisione molto alto, le cose sono due: o rinunci da subito, oppure trovi soluzioni strategiche per intraprendere lo studio ottimizzando i tempi senza ridurre l’efficienza della prestazione di studio.
Per studiare diritto privato ci vuole una certa tecnica, lo possono confermare gli studenti, ma anche i docenti e gli esperti in generale. Non è per niente quel tipo di studio in cui ti puoi buttare senza logica, procedendo per tentativi. La verità è che molto probabilmente non esiste nessuna disciplina che può essere affrontata così, alla leggera. Neanche la psicologia, o la letteratura, anche se gli studenti di materie tecnico scientifiche guardano con sufficienza gli umanisti (e viceversa).
Per per lo studio del diritto questo assunto è sicuramente più vero che mai. È come apprendere una lingua nuova. Con la sua specifica terminologia, le sue regole, i suoi concetti. Senza questa struttura appresa non si può comprendere niente. Allora, ecco i primi compiti da svolgere prima di lanciarsi a capofitto: apprendere il significato dei termini e il loro specifico utilizzo. Non ci si può confondere. Non esistono termini interscambiabili. Un termine connota una precisa nozione, un concetto e non un altro. In questo senso la giurisprudenza non lascia molto spazio alla creatività. Pazienza, se vuoi dare libero sfogo al tuo estro creativo potevi scegliere l’Accademia di Belle Arti.
Se hai dato un’occhiata ai programmi dei corsi di laurea, avrai senz’altro visto che diritto privato è una delle prime materie che ti si para davanti. Perché prima apprendi il suo corpus prima avrai dimestichezza con tutto il resto. Insomma, dopo sarà tutto in discesa (o quasi).
Come studiare diritto privato
Circola una voce falsa che riguarda gli studi in giurisprudenza. Qualcuno da decenni insinua che sia un tipo di studio mnemonico. Che sia sufficiente imparare le cose a memoria e ripeterle a pappagallo. Noi sospettiamo che dietro queste maldicenze serpeggi un po’ di invidia, da parte di chi non capisce un dito della disciplina del diritto e non comprende come sia possibile che ci sia persone che riescono a trovare grande interesse e soddisfazione proprio in questi argomenti. E menomale, perché senza diritto la nostra società si sarebbe estinta (e forse per qualcuno questa sarebbe una cosa buona e giusta).
Detto questo vogliamo esprimere la nostra opinione anche rispetto a coloro che sono convinti che si possa studiare diritto privato in tre settimane. A parte il fatto che stabilire in modo così netto e univoco un limite temporale è assurdo e impossibile. Ma inoltre è controproducente. Studiare una materia di diritto così complessa in poche settimane prevede ritmi di studio incalzanti, capaci di mettere addirittura a repentaglio l’equilibrio psicofisico di uno studente.
Tutti gli studenti si domandano come studiare diritto privato in poco tempo, ma sarebbe più opportuno che si facessero un’altra domanda. Come posso studiare diritto privato bene?
Puoi scegliere tu il lasso di tempo che pensi sia giusto per te, sulla base delle tue esigenze di studio e lavoro, e anche sulla tua capacità di investire tempo ed energia in una materia così spinosa. Sei settimane? Quattro mesi? Non importa, purché alla fine tu possa toccare e portare a casa un buon risultato, ancora tutto intatto dal punto di vista mentale e fisico.
Però esistono comunque dei trucchi per studiare diritto velocemente, non troppo, ma il tanto giusto per allinearsi ad un ritmo più dinamico e a un metodo più produttivo.
Studiare diritto: tecnica di studio a cipolla
Come d’inverno ci si veste a strati, anche per studiare giurisprudenza si può fare un ragionamento simile, soprattutto quando ci approcciamo al diritto privato. Un aiuto e uno strumento fondamentale ci viene dall’indice del manuale di diritto su cui stiamo studiando. I capitoli sono suddivisi in sottocapitoli. Questi sono gli strati della cipolla, puoi impararli per:
- Inquadrare il contesto
- Apprendere i concetti su cui si poggia la disciplina, anche negli aspetti più approfonditi
In pratica, devi avere bene in mente tutte “le foglie” della cipolla-materia. Sai che queste corrispondono a strati più profondi che ti sarà più semplice assorbire e apprendere avendo una visione generale dell’insieme.
Metodo per studiare diritto privato: imparare i concetti
Sì, abbiamo detto che la terminologia specifica è importante in giurisprudenza. Ma questo non significa che dobbiamo impararli a memoria senza comprendere il significato. Le stesse tecniche di memoria funzionano soprattutto quando si apprendono i concetti e non soltanto le parole. Proprio come per le lingue straniere. Imparare il significato della parola “window” ad esempio è indispensabile. Se non sai che window corrisponde a finestra, e non ti crei un’immagine di quella finestra molto probabilmente la dimenticherai nel giro di pochissimo tempo.
Lo studio del diritto privato funziona allo stesso modo. Se non ti formi un’idea specifica e abbastanza dettagliata dei termini che apprendi non ti resteranno impressi e significheranno così poco da sfuggirti in fretta. Quindi per ogni termine dedica il giusto tempo all’approfondimento del significato, così avrai costruito le fondamenta dello studio.
Le tecniche di memoria per studiare giurisprudenza
Ci rendiamo conto che non tutti sono predisposti o propensi ad apprendere delle tecniche, ossia a fare un ulteriore sforzo e a investire altro tempo allo studio. È comprensibile. È molto importante che ognuno trovi la propria strategia. Ciò è possibile soltanto se ci si ascolta, se si comprende come si funziona nello studio, con quale procedimento si ottiene maggiore risultato con il minimo sforzo. È anche una questione di tempo. Prima bisogna fare esperienza, dare i primi esami del corso di laurea e poi ci si farà un’idea in merito. Conosciamo studenti di giurisprudenza che per studiare diritto privato si avvalgono degli esempi. Fanno esempi su tutto e così riescono ad inquadrare in contesti concreti i vari concetti, fissandoli nella mente con maggiore facilità.
Abbiamo studenti che si trovano divinamente con le mappe mentali, schematizzando i vari passaggi e riempiendo fogli di frecce di collegamenti, riquadri con parole chiave cerchiate ed evidenziate. Ma non per tutti valgono le mappe mentali o gli esempi, altri funzionano meglio con metodi più spontanei, altri ancora con tecniche ancora più rigide e precise.
In ogni caso il percorso che porta lo studente dentro una disciplina così vasta e delicate dev’essere sarà un percorso determinante, che segnerà lo studente e gli fornirà la giusta predisposizione per muoversi verso le successive sfide, con la grinta e il giusto spirito, ma soprattutto con un grande e indispensabile bagaglio di conoscenze.